Elicriso e Iperico: amici “per la pelle…!”

Con l’arrivo dell’estate preparare la pelle ad un’esposizione efficace e sicura diventa d’obbligo.
Tra le piante più note in fitoterapia per il trattamento dei disagi della pelle (ma non solo) troviamo l’elicriso e l’iperico, la cui colorazione accesa ci riporta al tema della stagione di cui sono diretti rappresentanti, ma anche della vitalità e dell’energia che trasmettono.
L’Elicriso (Helychrisum italicum) appartiene alla famiglia delle Asteracee e si presenta con caratteristici capolini gialli . E’diffuso nell’Europa meridionale e in Italia, soprattutto al centro-sud e sulle isole, anche fino ad 800 metri.
Fiorisce da luglio ad agosto e il suo nome deriva dal greco Helyos chrisos = sole d’oro.
La droga (parte più ricca di principi attivi) è costituita dalle sommità fiorite, che si raccolgono da giugno a settembre.
I suoi principali costituenti sono flavonoidi, olii essenziali, tannini, acido caffeico ed altri, non ancora ben identificati, che vanno sotto il nome di arenarina. Molto importante è la sua attività antinfiammatoria, antistaminica, antiedemigena, lenitiva, decongestionante, anti emorroidaria, antieritematosa, epatoprotettiva e fotoprotettiva.
Le sue proprietà elettive riguardano sicuramente la pelle e l’attività antinfiammatoria a carico delle mucose.
In fitoterapia sono utilizzati l’oleolito ma anche l’unguento e le pomate a base di elicriso, molto efficaci nel trattamento delle più comuni affezioni cutanee ma anche come coadiuvanti nel trattamento di disturbi dermatologici più importanti. In questo caso il consiglio è sempre quello di accompagnare il trattamento topico ad un intervento sull’emuntore cute, attraverso un drenaggio che si può effettuare utilizzando tisane, estratti idroalcolici, estratti secchi o  gemmoderivati specifici.
Importante l’attività antipruriginosa , antinfiammatoria e lenitiva soprattutto nelle forme psoriasiche, dove l’elicriso trova ormai largo impiego.
Utilizzato anche sotto forma di infuso e sciroppo è molto utile nel caso di infiammazioni delle mucose,  tosse, catarro bronchiale e flogosi di natura allergica della mucosa nasale. Inoltre risulta utile ad attenuare gli spasmi dell’asma e i disturbi derivanti da allergie, riniti, congiuntiviti e bronchiti acute o croniche.
Si possono utilizzare anche l’estratto fluido o l’estratto idroalcolico, con azione epatoprotettiva e coleretica (stimolante la secrezione di bile)
Prima dell’esposizione al sole, sarebbe opportuno, soprattutto per quei soggetti sensibili e predisposti all’eritema, trattare l’intestino e il fegato, riportandoli in equilibrio. In questo caso possiamo utilizzare sia l’estratto idroalcolico di elicriso, con azione antiinfiammatoria , che il macerato glicerico di ficus carica, utile a favorire un ripristino della funzionalità delle mucose e soprattutto dell’apparato gastrocolico.
L’iperico (Hypericum perforatum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Hypericaceae.
La droga utilizzata è costituita dalle sommità fiorite, ricche di flavonoidi, come l’ipericina, l’iperforina, la rutina e la quercetina, con azione antidepressiva e sedativa. Molti studi ne confermano la possibilità di utilizzo negli stati depressivi, con azione simile a quella dei farmaci tradizionali.
L’azione antidepressiva dell’iperico è dovuta alla sua capacità di modulare la produzione di melatonina e aumentare i livelli di serotonina, noradrenalina e dopamina, neurotrasmettitori coinvolti nella gestione del sonno e del buonumore.
Al di là della cosiddetta “depressione stagionale” può essere utilizzato anche in quelle forme di alterazione del tono dell’umore legate a quei passaggi biologici della vita, per esempio la menopausa, o in altri momenti che richiedono una maggiore stabilità.
L’utilizzo in questo prevede l’assunzione di capsule o estratto idroalcolico, non della tisana, poiché i suoi principi attivi sono termolabili. Ovviamente, nel caso in cui si decida di assumere l’iperico è bene sapere che ha delle controindicazioni importanti rispetto ad alcune categorie di farmaci (antiepressivi, immunosoppressori, antivirali, antitumorali, ecc.) e che è fotosensibilizzante, quindi è sconsigliato in estate.

L’infuso può invece essere utilizzato per le affezioni dell’apparato bronchiale ma anche gastrocolico, con azione anticatarrale, antiflogistica, antinfiammatoria e antibatterica.
Per uso esterno sono invece molto conosciute ed apprezzate le pomate , gli unguenti o l’oleolito, con proprietà lenitive, antinfiammatorie, cicatrizzanti, antibatteriche e antivirali.
Eccezionali i risultati ottenuti in caso di piaghe da decubito, ustioni , lesioni da terapie radianti ma anche herpes zoster. Possiamo quindi considerare tanto l’elicriso quanto l’iperico due rimedi eccezionali nel trattamento dei disturbi della pelle e delle infiammazioni che molto spesso ne sono all’origine.
La salute dell’ epidermide passa anche e soprattutto attraverso le nostre emozioni, oltre che attraverso lo stile di vita e l’alimentazione. Entrambe le piante, con le rispettive e indiscusse proprietà descritte, ci aiutano a gestire meglio alcuni aspetti che riguardano la nostra salute e a trattare in modo assolutamente non invasivo gli effetti talvolta deleteri che la nostra emotività scatena. Le signature tanto dell’elicriso quanto dell’iperico ci riportano al sole, alla luce, alla vita, così come le loro  proprietà rigeneratrici e vulnerarie riescono a sanare la nostra pelle, riequilibrandone l’eccesso di calore e infiammazione.

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